Sulle Rive dell'Olona
Super Pensioni.
Ora che il governo Berlusconi ha dato il colpo miracolistico all’economia, che tutti aspettavano….”il nuovo miracolo”, si ricomincia a parlare di tagli alle pensioni, in particolare alla cancellazione delle pensioni di anzianità, in modo che si possa ridurre il peso di queste sulle casse dello Stato. Le autorità internazionali, come FMI e BCE-UE, premono e premeranno affinché questo problema venga risolto in tempi rapidi. E dalla montagna del ns debito pubblico, 1900,00 Miliardi di Euro, sarà impossibile rispondere picche o peggio fare orecchie da mercante. Allora sommessamente suggerisco la seguente riflessione.
Studiando il ns sistema pensionistico, è evidente quanto segue:
a) non abbiamo un comparto pensioni, ma una giungla pensionistica, dove siamo riusciti a “creare” la pensione per categorie, ruoli, figure in modo particolarissimo: ogni professione ha il suo ente, ogni specializzazione ha le sue particolari strutture per la previdenza. Non siamo raggruppati in operai, impiegati, quadri e dirigenti, no troppo facile. C’è la previdenza per le Telecomunicazioni, per le Ferrovie, per gli Avvocati, per il Parlamento, per Parlamentino Regionali, per Medici. Giornalisti, Ingegneri, Architetti, Rappresentanti, Commercianti, Artigiani. All’interno di queste specializzazioni, ci sono appunto le sotto divisioni in operai, impiegati, quadri e dirigenti.
b) Volutamente ogni specializzazione ha le sue regole, e questo comporta tutta una serie di prestazioni finali, che in alcuni casi hanno portato alla bancarotta alcune casse di questi comparti. Senza dimenticare che nella giungla pensionistica italiana si incontrano leggine, fatte “ad hoc”, per “confezionare” trattamenti particolari, favori, privilegi se non vere e propie regalie.
Allora non sarebbe opportuno regolare tutto in modo lineare e organico ? tagliando prima gli sprechi, tagliando le assurdità ? e le macroscopiche storture. (qui sotto alcuni esempi.)
In Italia, ci sono molti ingegneri, ma alcuni veramente fortunati: in particolare uno che ha lavorato in SIP-TELECOM-TIM, e che ritirandosi ha una clamorosa pensione di 90000,00 Euro al mese. Dato che viene regolarmente pagata, sono sicuro non ci sia niente, ribadisco niente di truffaldino. Detto ciò, possiamo chiederci come sia stato possibile ? queste regole-norme sono giuste ? i contributi versati sono sufficienti per far fronte oggi e domani al conseguente esborso ? e se così non fosse chi paga – pagherà questo esborso ? ( chi avesse interesse a capire come sia stato legalmente possibile, per favore legga il libro “ Sanguisughe” di M. Giordano.) Il punto è: e questa sarebbe una pensione? o privilegio ? Ce ne sono altri di casi come questo, per buona sorte con esborsi di circa 40.000,00 Euro al mese. Ma anche per questi, secondo me valgono le stesse domande sopra riportate: i contributi sono / saranno sufficienti ? in caso contrario chi paga ?
E andiamo alla Regione Sicilia. Dove troviamo un burocrate felice! È proprio il caso di dirlo, in quanto questo signore si gode regolarmente una pensione di circa 41.000,00 Euro / mese! Assolutamente nessun furto, anzi tutto regolare: attraverso una leggina regionale del 2005, che istituì l’Agenzia Siciliana per i rifiuti e l’acqua. Stabilendo che per il direttore, di questo ente, avrebbe maturato tale trattamento. Che successe ? forse risolto l’annoso problema dei rifiuti ? risolta la cronica mancanza d’acqua ? Manco per sogno, la raccolta differenziata stenta e lasciamo perdere il problema acqua….. E allora questi sarebbero diritti ? chi li ha stabiliti ? in base a che ? inoltre l’Agenzia inaugurata nel 2005, è stata chiusa nel 2010. Cinque anni senza risolvere problemi, in compenso almeno un fortunato.
E cosa dire dei ns parlamentari, dei consiglieri regionali: a loro bastano 5 anni di onorato lavoro per vedersi maturare un generoso vitalizio, da incassare da 60 anni in su. Ma a guardar bene è possibile passare alla cassa da 55 anni in poi. Non solo, molti sono riusciti ad aggiungere una o due pensioni al vitalizio. Come ? semplice, alcuni come professori, altri come medici, altri come giornalisti. Alcuni sommano il vitalizio da parlamentare al vitalizio da consigliere regionale; altri ancora sommano il vitalizio da parlamentare al vitalizio da parlamentare europeo. Tombola !!!
E pensare che molti di loro dichiarano “urbi et orbi” la loro contrarietà alle pensioni di anzianità, anzi sono allibiti, scandalizzati che non sia stata cambiata la norma. Insomma ostentano una posizione più che rigorosa, di assoluto rigore quando si parla di tutti gli altri….. Verso loro, oplà una giravolta, e i giochi sono fatti: ricevono 20.000,00 – 30.000,00 Euro/mese, senza aggiungere le altre regalie. Questi non sono diritti, non hanno il profumo dei diritti….sono clamorosi privilegi, smisurate regalie. Coi tempi che corrono, siamo sicuri di sostenerne il peso ? mi piacerebbe sapere il costo totale di un simile sistema. Sempre più penso che si dovrebbe procedere ad una revisione completa del sistema pensionistico. Dobbiamo cancellare la pensione di anzianità per operai, impiegati ? Si, bene di pari passo si provveda a cancellare, ridurre queste spropositate regalie.
Cosa dire delle pensioni-baby, donate negli anni 70’ dai ns sciagurati politici ? una regalia totale, senza fare conti, senza prevedere l’impatto sui conti statali….Soli 16 anni di contributi, per le lavoratrici statali, erano sufficienti per la pensione; per i lavoratori solo 20 anni di contributi. Così oggi abbiamo un esercito in pensione. Immaginiamo i costi: una lavoratrice con 16 anni, significa una donna di 35 anni; tenendo conto di una vita media di circa 80 anni, significa corrispondere una pensione per circa 45 anni. Conoscendo che sono importi di circa 800 Euro/mese, significa una spesa di circa 10.000,00 Euro/anno, pari a 350.000,00 Euro!!!
Impossibile che in 15 anni siano stati versati contributi tali da pagare 350.000,00 Euro…. E allora chi li paga ? sono anche questi diritti ?
E che dire dei commessi del Parlamento che vanno in pensione con pensioni d’oro ? fece sicuramente scalpore un articolo del “Corriere della Sera”, relativa ad un commesso del Senato: questi andò in pensione all’età di 52 anni, con un assegno di 8.000,00 Euro/mese per 15 mensilità !!! complimenti. Pare inoltre che per i dipendenti del ns Parlamento vige ancora il diritto di andare in pensione non con il sistema contributivo, ma retributivo. Ancora complimenti. E senza ricordare che tutti i pensionati INPS godono di 13 mensilità, ma per i lavoratori del Parlamento…. vogliamo scherzare bando alla tirchieria, viva le 15 mensilità !
Questi miei pensieri sono liberamente tratti da “Sanguisughe”, di M. Giordano; ve lo consiglio. Naturalmente lontano dai pasti.
Saluti, antonio
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