giovedì 9 febbraio 2012

Mentre il Sindaco pensa alle primarie in paese succede di tutto

Una vicenda sconcertante: per due ore fuori dal Cimitero con la bara dello zio defunto!
Canegrate Ecco il resoconto di una vicenda sconcertante per non dire grottesca:"Sabato 28 Gennaio era previsto il funerale di mio zio. Prima di recarmi in Chiesa mi sono stretto attorno alla moglie ed alle figlie del defunto presso la loro abitazione dove è stato chiuso il feretro come si usa fare per offrire la possibilità ai cari di mantenere un contatto visivo fino all'ultimo con l'estinto. Solo in seguito ho partecipato alla S. Messa prevista per distaccarci dal nostro caro assegnandone l'anima a Dio.
La funzione è stata consolatrice del destino di ciascun essere umano e le calde parole del Parroco ci hanno spiegato che ogni morte,per quanto dolorosa,non sia altro che una trasformazione.
Sebbene l'umidità negli ultimi giorni di gennaio a Canegrate (non si tratta di uno sperduto villaggio dell'Albania o una terra remota del Sud dell'India) rendesse la temperatura gelida, ho deciso d'accompagnare al cimitero la salma.
Mentre raggiungevo in auto il campo santo mi chiedevo quale fosse il senso del rito del funerale, trovandolo presto nella comunità in cui sono cresciuto che offre una certa compagnia al distacco per dei cari in cui,la condivisione affettiva della vita, deve in modo ineluttabile lasciare spazio al mistero della morte.
La religione cristiana in cui sono stato battezzato ed il ricordo della Poesia del Foscolo "I Sepolcri" rafforzava il senso d'essere presente alla tumulazione finale.
Tuttavia da lì a poco qualcosa d'inaspettato sarebbe accaduto.
Arrivato infatti insieme ad una cinquantina di altre persone al cimitero, non potevamo varcarne la soglia perchè non c'era nessun custode, nè personale ad accogliere la salma del caro zio così da provvedere alla sepoltura. Siamo rimasti per due ore davanti alla bara senza saper cosa fare prima che arrivasse il Sindaco (Valter Cassani ndr) avvisato dell'accaduto.
Al di là dellle battute con cui la mia famiglia ha riscaldato l'aria commentando la riluttanza del defunto nel varcare la soglia del cimitero, suscita sconcerto quanto accaduto.
Nel luogo in cui avrei dovuto rimanere nel silenzio dei pensieri più intimi così da ascoltare i ricordi dei momenti trascorsi in vita con lo zio, mi sono ritrovato a ricercare un custode straniero che non era presente come previsto al cimitero ed a dover telefonare a rappresentanti comunali che ritenevano sensato spiegarmi dell'appalto dato ad una Società privata.
Ma non stiamo oltrepassando i limiti? Siamo abituati all'oppressione fiscale ed ai sacrifici nel destinare molto tempo della nostra esistenza a pagare ingenti tasse ad uno Stato pur sapendo che,solo una parte vengono utilizzate adeguatamente ed altri sprecati. Sappiamo che ogni figlio che mettiamo al mondo è già gravato di un debito solo per il fatto di nascere in Italia. Cosa dobbiamo fare perchè vengano rispettati i riti con cui ci distanziamo dai nostri cari? Perchè può accadere che venga mancato rispetto anche quando un cittadino esce di scena?
Si rendono conto coloro che hanno scelto di occupare funzioni politiche e amministrative della conseguenza dei loro comportamenti? Cosa posso raccontare al mio caro zio in quel dialogo con cui ogni uomo riesce a continuare a fare vivere i defunti nella propria vita anche quando non li vediamo più ? Capirà che al suo funerale non potevamo procedere alla tumulazione perchè non era arrivato un fax?".

Un cittadino italiano






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